Vita da Artista
Un continuo viaggio tra murales, quadri, incisioni, sculture e installazioni ambientali.
Con lo zaino pieno di colori sulle spalle, portando avanti la filosofia dell’artista-mochilero, Carlos Atoche ha sparso per l’Italia, l’Europa e paesi come Marocco, Cina, Perù e Vietnam, opere inconfondibili per i richiami al mondo classico e rinascimentale, fusi alla sua doppia origine, andina e mediterranea e alle influenze culturali acquisite durante il viaggio.
Vita da Artista
Un continuo viaggio tra murales, quadri, incisioni, sculture e installazioni ambientali.
Con lo zaino pieno di colori sulle spalle, portando avanti la filosofia dell’artista-mochilero, Carlos Atoche ha sparso per l’Italia, l’Europa e paesi come Marocco, Cina, Perù e Vietnam, opere inconfondibili per i richiami al mondo classico e rinascimentale, fusi alla sua doppia origine, andina e mediterranea e alle influenze culturali acquisite durante il viaggio.
“L’eclisse del 1492”
L’artista propone costanti riferimenti al passato, spesso elaborando delle precise citazioni, non come una fedele ripresentazione dei modelli antichi, piuttosto come una “riscoperta” delle comuni radici culturali, che vengono filtrate e arricchite dalla sensibilità “infantile” e “primitiva” dell’artista.
“Autoritratto alla maniera bizantina”
Autoritratto sullo sfondo di una città ideale del Rinascimento, realizzato con la tecnica d’incisione su linoleum. L’artista regge con la sua mano destra la pietra filosofale, mentre con la sinistra indica le costellazioni, enfatizzate dalle silhouettes di figure mitologiche.
“La Madonna Uccello”
Ritratti pittorici ispirati al Rinascimento e all’arte fiamminga. L’eredità dei Grandi Maestri del passato interpretata in chiave moderna.
“Medusa Rusco”
Attraverso gli acquarelli, definiti da Atoche «segni d’acqua imprigionati dal tempo», l’artista racconta la mitologia greca e realizza i bozzetti preparatori ai murales.
“Khatraa, San Martino ai Monti”
Carlos Atoche torna più volta sul concetto di maschera, di frammento e reperto archeologico attraverso la realizzazione di sculture in cartapesta.
“Il Gatto di Velazquez”
Un linguaggio contemporaneo con l’antica arte di incisione: «Mi interessa la forza espressiva del segno, la costruzione dell’immagine attraverso la luce».
“L’eclisse del 1492”
L’artista propone costanti riferimenti al passato, spesso elaborando delle precise citazioni, non come una fedele ripresentazione dei modelli antichi, piuttosto come una “riscoperta” delle comuni radici culturali, che vengono filtrate e arricchite dalla sensibilità “infantile” e “primitiva” dell’artista.
“Autoritratto alla maniera bizantina”
Autoritratto sullo sfondo di una città ideale del Rinascimento, realizzato con la tecnica d’incisione su linoleum. L’artista regge con la sua mano destra la pietra filosofale, mentre con la sinistra indica le costellazioni, enfatizzate dalle silhouettes di figure mitologiche.
“La Madonna Uccello”
Ritratti pittorici ispirati al Rinascimento e all’arte fiamminga. L’eredità dei Grandi Maestri del passato interpretata in chiave moderna.
“Medusa Rusco”
Attraverso gli acquarelli, definiti da Atoche «segni d’acqua imprigionati dal tempo», l’artista racconta la mitologia greca e realizza i bozzetti preparatori ai murales.
“Khatàa, San Martino ai Monti”
Carlos Atoche torna più volta sul concetto di maschera, di frammento e reperto archeologico attraverso la realizzazione di sculture in cartapesta.
“Il Gatto di Velazquez”
Un linguaggio contemporaneo con l’antica arte di incisione: «Mi interessa la forza espressiva del segno, la costruzione dell’immagine attraverso la luce».